L'ipertensione rappresenta il primo fattore di rischio: gioca un ruolo nel 12,4% dei casi di demenza
Circa un caso di demenza su cinquanta potrebbe essere prevenuto semplicemente correggendo i difetti della vista. È la conclusione a cui giunge uno studio condotto dall'University of Michigan di Ann Arbor e pubblicato su Jama Neurology. La ricerca ha analizzato l'impatto di diversi fattori di rischio sul decadimento cognitivo analizzando i dati clinici e sugli stili di vita di circa 17 mila americani. Lo studio ha confermato il ruolo di fattori già noti. Per esempio, per entità, l'ipertensione rappresenta il primo fattore di rischio: gioca un ruolo nel 12,4% dei casi di demenza; è seguita da obesità (9,2%), depressione (9,1%), calo dell'udito (7%), traumi cranici (6,1%), diabete (5,1%). La novità è la scoperta dell'impatto dei problemi di vista che, secondo lo studio, sono responsabili dell'1,8% dei casi di demenza.
Per casi medio-lievi, rallenterebbe il declino cognitivo del 35%
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È il risultato di un team della Queen Mary University of London reso noto su Nature Mental Health
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